Cronaca di Calabria (1895 -1977) fu una gazzetta bisettimanale di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, nata con lo scopo di promuovere il miglioramento della Calabria e rappresentarne gli interessi. Non fu un giornale sovvenzionato e visse di abbonamenti, di inserzioni ed avvisi economici. La sede amministrativa della testata fu a Cosenza in Corso Telesio 40-42.
I primi anni
La testata viene fondata nel 1895 a Cosenza da Luigi Caputo (Cosenza, 28 giugno 1869 – 10 gennaio 1934). Il primo numero di Cronaca di Calabria uscì il 3 gennaio 1895. Fu un settimanale, poi bisettimanale dall’Anno 8, n. 1, 1 gennaio 1902. Si pubblicava di giovedì e domenica.
Il primo editoriale
“In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico. Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio, professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno.”
Luigi Caputo, direttore della Cronaca di Calabria. Cosenza, giovedì 3 gennaio 1895
Assieme ad altre preziose testate regionali, Cronaca di Calabria ebbe un ruolo rilevante nel panorama della stampa post-unitaria nazionale quale ausiliarie del processo innovatore da poco iniziato in Italia. Con regolarità raccontò la vita sociale, politica, economica e religiosa delle tre province delle Calabrie, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, riservando uno spazio marginale alle notizie dei corrispondenti da Roma e Napoli.
In una dichiarazione programmatica del 1911 il giornale annunciava di voler “dare alla Calabria nostra – così dimenticata e trascurata – un organo regionale, estraneo alla politica, che ne difendesse gli interessi, che ne sostenesse i diritti, che ne sintetizzasse i sentimenti e le aspirazioni, e che fosse, d’altra parte, l’eco fedele della sua vita materiale, morale, intellettuale”.
Editoriale “La Cronaca di Calabria, nel 1912”, in Cronaca di Calabria, 7 dicembre 1911
Dallo stesso articolo, si evince che la diffusione del bisettimanale doveva essere molta ampia, in quanto dichiarava che “non ha in Calabria non che chi lo superi, chi gli possa competere il primato.”

maestranze e la sorella Pina nei pressi della sede del giornale.
Si ringrazia per la foto il professor Massimo Veltri
Con queste premesse editoriali, l’educatrice e pedagogista cosentina Fida Maria Stinchi (Cosenza, 14 luglio 1879 – Bari, 15 febbraio 1939), futura madre dello statista Aldo Moro, iniziò a pubblicare i suoi articoli sulle colonne della Cronaca di Calabria.
L’assidua collaborazione della Stinchi, che durò dal 1908 al 1917, riguardò pezzi di taglio letterario e coloristico, non privi talvolta di riferimenti ai temi dell’impegno sociale quale l’emancipazione della donna e il diritto universale all’istruzione, anche se mai di carattere ideologico o politico. Alcuni estratti sono disponibili nell’articolo Fida Stinchi, la madre di Aldo Moro.
Oltre alla Cronaca di Calabria, la Stinchi collaborò anche alla Scena Illustrata (cfr. una sua lettera al futuro marito del 25 febbraio 1913), un quindicinale di letteratura, arte, teatro, attualità e sport nato sulle ceneri del «Corriere di Firenze» (1865-1884) e del foglio drammatico «Carlo Goldoni».
Il Ventennio Fascista
Conseguente alla Marcia su Roma e dunque l’ascesa al potere del partito di Benito Mussolini in Italia, nel 1922, molti giornali, come la Cronaca di Calabria, il più longevo tra i periodici cosentini, sposarono presto le tesi del regime. Quadrumviro della Rivoluzione Fascista e primo segretario del Partito Nazionale Fascista fu il cosentino Michele Bianchi.
Il prefetto Osvaldo, con una riservata del 14 giugno 1923 in risposta a un telegramma del giorno precedente, informava il Ministro dell’Interno sugli atteggiamenti della stampa locale verso il governo e così scriveva:
«Sono per il fascismo i periodici: “Calabria fascista”, “Fra Nicola” di Cosenza e “Popolano” di Corigliano. Sono contrari: “Parola Socialista” e “Calabria proletaria” che sono organi partito socialista, che però si pubblicano saltuariamente a lunghi intervalli. Gli altri come “Cronaca di Calabria”, “Informatore”, “Vedetta”. “Nuova Rossano” ed altri hanno atteggiamento filofascista o, tutto al più, indifferente. Trattasi, in massima, di periodici di limitata diffusione e la maggior parte di essi, più che altro, si occupa di questioni locali”.
ACS, Min. Int., Direz. Generale P.S., Div. AA.GG. e RR., Cat. F1 nera, B, 10; In: F. Cordova, Società civile e stampa politica…, cit.p.132.
Nel XII anno del fascio, il 29 dicembre 1933, Cronaca di Calabria apriva i propri abbonamenti alle Americhe.

Collezione privata Gaetano Barreca
L’anno seguente, la notizia della morte del direttore appare su Il Nuovo Stato, quindicinale fascista:
“A Cosenza è morto Luigi Caputo fondatore e da 40 anni direttore del giornale « La Cronaca di Calabria»”
Dal secondo dopoguerra
Nel settembre del 1943, la ‘Cronaca’ interruppe le pubblicazioni per poi riprendere nel 1952 sotto la direzione di Mario Caputo (1898-1989), figlio del fondatore e già corrispondente de Il Mattino e La Tribuna. Il nascere di un moderno quotidiano per il Mezzogiorno, al servizio dei problemi della regione, la Gazzetta del Sud, fece però passare Cronaca di Calabria in secondo piano evidenziando il taglio apolitico e regionalistico che sfiorava, dato il carattere di notiziario locale che spesso il foglio assumeva, il municipalismo.
Dal 1963 le pubblicazioni proseguirono, seppure irregolarmente, fino al 1977, anno che segnò la chiusura definitiva della storica voce calabrese.
Direttori
Luigi Caputo (dal 1895 al 1934)
Mario Caputo ( dal 1934 al 1943 e dal 1952 fino alla chiusura del giornale, 1977)
Dati tecnici
Con quasi un secolo di compagnia ai suoi lettori, il formato e l’impaginazione di Cronaca di Calabria poteva variare a seconda delle annate. La gazzetta è per lo più pubblicata in formato 50×35 cm con una foliazione di 4 pagine su 5 colonne. Le immagini in bianco e nero appaiono dai numeri di inizio del 1900 in poi.
Dove trovare la gazzetta
Tutte le annate della Cronaca di Calabria sono presenti presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza, Fondo Caputo.
©️ Tutti i diritti riservati
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Bibliografia
- Pantaleone Sergi, Quotidiani desiderati. Giornalismo, editoria e stampa in Calabria, Edizioni Memoria, Cosenza 2000. PDF su Academia
- Pantaleone Sergi, Stampa e società in Calabria, Edizioni Memoria – PDF su Academia
- Pantaleone Sergi, L’anima doppia della stampa cattolica negli anni del fascismo in Calabria, in Rivista calabrese di storia del ’900, n. 1-2, 2010 – PDF su Academia
- Francesca Canino, 150 anni di giornalismo in Calabria, Il Quotidiano della Calabria, marzo 2012
- Federico Cordova, Il Fascismo nel Mezzogiorno: le Calabrie, Rubbettino, 2003, pp. 388-389
- Annuario della Stampa italiana, – sindacato nazionale fascista – 1937-1938, p.302
- Renato Moro, La formazione giovanile di Aldo Moro, in Storia Contemporanea, XIV/6, 803-968, 1983.
- Luigi Rodotà, Visioni e voci della vecchia Cosenza, Pellegrini Editore, Cosenza, 1969, p.68-69.
Si ringraziano:
- La Biblioteca dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena
- Per le informazioni: la dottoressa Enza Cavallo e il dottor Antonio Grazioso
- Per le foto: il professor Massimo Veltri e Demetrio Grandinetti
- I gruppi Facebook: il senso del tempo, il valore di un posto Cosenza; Cosenza di una volta.
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Categorie:Aldo Moro, Il Caso Galatina, Fida Maria Stinchi
Perché la storia non è solo sui libri.
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Bellissima ricerca!
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Mi piace la storia calabrese
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Bellissima pagina di storia; complimenti!
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Ho trovato l’articolo molto interessante. Volevo notizie dei miei nonni . In una vecchia lettera del 1898 ho letto che il loro matrimonio era stato descritto nel giornale Cronaca della Calabria . Ora posso controllare tante cose. Sono contenta ed effettivamente avete fatto un buon lavoro. Conoscevo personalmente don Mario Caputo …. È bello poter ricordare qualcosa di positivo ed intelligente. Grazie.
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