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Come rare, incerte e contraddittorie sono state le informazioni che sono riuscito a raccogliere sulla vita della vera madre di Aldo Moro, Fida Stinchi, così lo sono state le notizie sul giornale per cui Fida lavorò.
La Cronaca di Calabria fu una gazzetta bimestrale di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. La sede amministrativa della testata fu a Cosenza in via Telesio 40-42.
STORIA
I primi anni
La testata viene fondata nel 1895 a Cosenza da Luigi Caputo (1869-1934). Il primo numero di Cronaca di Calabria uscì il 3 gennaio 1895. Fu un settimanale, poi bisettimanale dall’Anno 8, n. 1, 1 gennaio 1902. Si pubblicava di giovedì e domenica.
Il primo editoriale
“In fatto di giornali non ne comprendiamo che di due specie: o giornali di partito che essendo l’espressione delle idee, delle aspirazioni, dei metodi di un dato partito, servono a propagare e difendere queste idee e questo metodo; o giornali notiziari cui cura precipua deve esser quella di servire il pubblico. Il giornalismo della prima maniera è missione, quasi sempre nobile e bella missione; l’altro è mestiere (nel senso buono della parola) o, se suona meglio, professione. Il primo è vecchio, il secondo è giovanissimo e certo tentativo come il nostro in Calabria deve sembrare stoltezza più che audacia. Fra le due specie ve n’è una terza, il giornalismo di questa terza non è molto amico dell’onestà, per esso non esistono principi, fede, coerenza. Oggi sia lode a Dio, domani a Satana purché il ventre sia pieno, ben pieno.”
Luigi Caputo, direttore della Cronaca di Calabria. Cosenza, giovedì 3 gennaio 1895
La Cronaca ebbe un ruolo rilevante nel panorama della stampa calabrese post-unitaria, un mare magnum di pubblicazioni preziose e indispensabili, ausiliarie del processo innovatore da poco iniziato.
Con regolarità raccontò la vita sociale, politica, economica e religiosa delle tre province delle Calabrie, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, riservando uno spazio marginale alle notizie dei corrispondenti da Roma e Napoli.
In una dichiarazione programmatica del 1911 il giornale annunciava di voler “dare alla Calabria nostra – così dimenticata e trascurata – un organo regionale, estraneo alla politica, che ne difendesse gli interessi, che ne sostenesse i diritti, che ne sintetizzasse i sentimenti e le aspirazioni, e che fosse, d’altra parte, l’eco fedele della sua vita materiale, morale, intellettuale”.
Editoriale “La Cronaca di Calabria, nel 1912”, in Cronaca di Calabria, 7 dicembre 1911
Dallo stesso articolo, si evince che la diffusione del bisettimanale doveva essere molta ampia, in quanto dichiarava che “non ha in Calabria non che chi lo superi, chi gli possa competere il primato.”

Si ringrazia per la foto il professor Massimo Veltri
Con queste premesse editoriali, l’educatrice e pedagogista cosentina Fida Maria Stinchi (1879-1939), futura madre dello statista Aldo Moro, iniziò a pubblicare i suoi articoli sulle colonne della Cronaca di Calabria.
L’assidua collaborazione della Stinchi, che durò dal 1911 al 1917, riguardò pezzi di taglio letterario e coloristico, non privi talvolta di riferimenti ai temi dell’impegno sociale quale l’emancipazione della donna e il diritto universale all’istruzione, anche se mai di carattere ideologico o politico.
Oltre alla Cronaca di Calabria, la Stinchi collaborò anche alla Scena Illustrata.
Alcuni estratti di questi articoli sono disponibili su Fida Stinchi, la madre di Aldo Moro – seconda parte.
Il Ventennio Fascista
Molti giornali, come la Cronaca di Calabria, il più longevo tra i periodici cosentini, sposarono presto le tesi del regime.
Il prefetto Osvaldo, con una riservata del 14 giugno 1923 in risposta a un telegramma del giorno precedente, informava il Ministro dell’Interno sugli atteggiamenti della stampa locale verso il governo e così scriveva:
«Sono per il fascismo i periodici: “Calabria fascista”, “Fra Nicola” di Cosenza e “Popolano” di Corigliano. Sono contrari: “Parola Socialista” e “Calabria proletaria” che sono organi partito socialista, che però si pubblicano saltuariamente a lunghi intervalli. Gli altri come “Cronaca di Calabria”, “Informatore”, “Vedetta”. “Nuova Rossano” ed altri hanno atteggiamento filofascista o, tutto al più, indifferente. Trattasi, in massima, di periodici di limitata diffusione e la maggior parte di essi, più che altro, si occupa di questioni locali”.
ACS, Min. Int., Direz. Generale P.S., Div. AA.GG. e RR., Cat. F1 nera, B, 10; In: F. Cordova, Società civile e stampa politica…, cit.p.132.
Nel XII anno del fascio, il 29 dicembre 1933, Cronaca di Calabria apriva i propri abbonamenti alle Americhe.
Dal secondo dopoguerra
Nel settembre del 1943, la ‘Cronaca’ interruppe le pubblicazioni per poi riprendere nel 1952 sotto la direzione di Mario Caputo (1898-1989). Dal 1963 le pubblicazioni proseguirono, seppure irregolarmente, fino al 1977, anno che segnò la chiusura definitiva della storica voce calabrese.
Direttori
Luigi Caputo (dal 1895 al 1934)
Mario Caputo ( dal 1934 al 1943 e dal 1952 fino alla chiusura del giornale, 1977)
Dati tecnici
Cronaca di Calabria è per lo più pubblicata in formato 50×35 cm con una foliazione di 4 pagine su 5 colonne. Il formato e l’impaginazione poteva variare a seconda delle annate. Le immagini in bianco e nero appaiono dai numeri di inizio del 1900 in poi.
Dove trovare la gazzetta
Tutte le annate della Cronaca di Calabria sono presenti presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza, Fondo Caputo.
©️ Tutti i diritti riservati
Bibliografia
- Quotidiani desiderati. Giornalismo, editoria e stampa in Calabria, Pantaleone Sergi, Edizioni Memoria, Cosenza 2000. PDF su Academia
- Stampa e società in Calabria, Pantaleone Sergi, edizioni Memoria – PDF su Academia
- L’anima doppia della stampa cattolica negli anni del fascismo in Calabria, Pantaleone Sergi in Rivista calabrese di storia del ’900, n. 1-2, 2010 – PDF su Academia
- 150 anni di giornalismo in Calabria, Francesca Canino, Il Quotidiano della Calabria, marzo 2012
- Il Fascismo nel Mezzogiorno: le Calabrie, Federico Cordova, Rubbettino, 2003, pp. 388-389
- Annuario della Stampa italiana, – sindacato nazionale fascista – 1937-1938, p.302
- Renato Moro, La formazione giovanile di Aldo Moro, in Storia Contemporanea, XIV/6, 803-968, 1983.
Si ringraziano:
- I gruppi Facebook: il senso del tempo, il valore di un posto Cosenza; Cosenza di una volta.
- Per le informazioni: la dottoressa Enza Cavallo e il dottor Antonio Grazioso
- Per le foto: il professor Massimo Veltri e Demetrio Grandinetti
- La Biblioteca dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena
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Categorie:Aldo Moro, Il Caso Galatina, Fida Stinchi