Conversazioni e Interviste

“Quello strano senso di appartenenza” – Borsellino a Bari

Sabato, 3 marzo 2012

Lui, lei, l’altro è un simpatico modo per non prendersi troppo sul serio e allo stesso tempo per gioire nel ricordo di un grande eroe moderno: Paolo Borsellino.

La mia inviata speciale Tiziana Ronco, si è recata al Centro Polifunzionale Studenti di Bari per ascoltare il fratello minore di Paolo, Salvatore Borsellino!

Tiziana così ci racconta le sue emozioni:

Finalmente presso la mia Università, nella mia città, finalmente potrò ascoltare Salvatore Borsellino.

Lui arriva in ritardo, è entrato alle ore 18.45 ed è stato un trionfo. Eravamo tutti in piedi, per lui, per quel fratello di quel giudice tanto caro a me e a tanti altri. Il fratello che aveva deciso di scappare da Palermo, come lui stesso racconta, perché era stanco di vedere tutti quegli Ammazzamenti…

“Le vie a Palermo non hanno un nome proprio, sono le vie dell’ammazzamento di quello o di quell’altro, di Falcone, di Chinnici e di Borsellino.”

Quanta amarezza nel riconoscere che anche nella mia città ci sono stati degli anni così bui, nel riconoscere che anche io tempo fa, avevo fatto quel medesimo percorso eppure poi si ritorna… si ritorna per uno strano senso di appartenenza, per una certa volontà di cambiare le cose o semplicemente perché “a cosa mi è servito scappare, anche a Milano c’è la mafia, la n’ndrangheta, la corruzione, allora niente è diverso.”

Salvatore Borsellino è come un faro per tutti noi che lo ascoltiamo; la sua voce, il suo accento e la sua fisicità ci conducono a Lui, a Paolo e alla sua ferma volontà di lottare per le generazioni future.

Paolo sapeva che era arrivata la sua ora e nonostante tutto è andato avanti, ha continuato a cercare, a indagare, a svolgere il suo lavoro; un lavoro che si era scelto, una vocazione, una sete di giustizia che oggi non può e non deve essere dimenticata.

Dimenticare significherebbe contribuire alla sua morte a quel martirio dei giusti, come ha giustamente sottolineato Giorgio Bongiovanni, e allora no! Noi non possiamo non domandare Giustizia e Verità, è un diritto di questa nazione sapere chi sono stati i mandanti, tutti i mandanti anche quelli OCCULTI e soprattutto loro.

Vogliamo i nomi, e li pretendiamo giacché noi siamo CITTADINI di questo STATO e non resteremo silenti davanti al perpetrarsi di teatrini assurdi sul “non ricordarsi del volto di Paolo Borsellino”, “non averlo mai incontrato personalmente”, “non ricordo se quel giorno ci siamo incontrati oppure no”. BASTA! È ora di finirla, sono trascorsi venti anni e restiamo ancora appesi a queste mezze ammissioni? È possibile mai che una società evoluta si accontenti in questo modo? Il popolo è SOVRANO eppure sembra che qualcuno se ne sia dimenticato.

” PALERMO non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare” Paolo Borsellino.

Lotteremo per mantenere vivo il tuo insegnamento caro giudice…

Tiziana Ronco 

Da buon amante dei cartoni animati, poi, non posso far altro che gioire della scelta della Regione Sicilia di proporre il cortometraggio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per spiegare il “male” ai bambini.

(clicca sull’immagine per vedere il video)

Giovanni-e-Paolo-e-il-mistero-dei-pupi

 

Al prossimo post,

Gaetano

2 risposte »

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