Di Ruderi e Scrittura

Preghiera dell’Angelo della Buona Nova

L’angelo della Buona Nova, è un’antica orazione che serviva ad avere presagi, interpretando le voci del vento e i segni del destino. La preghiera doveva essere recitata a mezzanotte in punto, vicino ad una finestra, affacciati a un balcone o in un luogo all’aperto e possibilmente silenzioso.

Si inizia con tre Padre Nostro, tre Gloria al Padre, tre Ave Maria e si conclude con:

Angelo di Dio,
Vicino a Dio andasti e buone notizie portasti.
Vicino a me vieni e buone notizie porti.
Angelo della Buona Nova, portami la buona nova .

Oppure:

Angelo del Signore, dal monte fioristi.
Dal cielo scendesti.
In sogno mi venisti.
Dimmi la verità, o di bene o di male.

Una volta pronunciate queste parole, il fedele formulava la propria domanda e si poneva in ascolto.


La signora Prudenza, di Bari, mi racconta che prima di conoscere suo marito, alla mezzanotte, ora prevista per la preghiera, le giunse sulla testa una piuma bianca. Suo marito si chiama Angelo. Ancora, una notte la bimba della sua vicina di casa, Lucia, pianse e pianse tanto. Poco dopo la sorella di Prudenza, Lucia, si separò dal marito in modo poco civile e pianse a lungo. Saranno pure coincidenze e suggestioni – dice Prudenza – ma sono fatti realmente accaduti.

Rosa conferma e racconta che quando il fratello era militare non lo sentivano da troppo tempo e i suoi genitori erano tanto preoccupati. La sorella di Rosa, allora, chiese all’Angelo della Buona Nova e appena conclusa la preghiera passarono sotto casa due ragazzi. Uno di questi disse che aveva finito i soldi. Il giorno dopo il fratello telefonò e disse di mandargli dei soldi altrimenti non poteva tornare a casa per il permesso.

La signora Anna, invece, testimonia la storia della madre, che a sedici anni voleva sapere se si sarebbe sposata. Si pose ad un incrocio della strada del paese, come le era stato detto. Ma a mezzogiorno. Passò prima un uomo con la zappa sulle spalle e a seguire il maresciallo dei carabinieri del paese. Solo un anno dopo, la madre della signora Anna si trovò marito. Un carabiniere che ha poi preso il grado di maresciallo maggiore e che prima di andare sotto le armi si recava in campagna ad aiutare i genitori.

Tra chi recitava queste orazioni, poi, c’erano le donne che avevano i mariti lontani. Così come accadde a un’anziana che racconta che tanti anni prima stava recitando la preghiera per sapere se il padre, che era partito alla guerra, sarebbe tornato. Sentì dei passi pesanti come di soldato. Ne rimase stupita perché intorno a lei non c’era nessuno. La mattina dopo, il padre tornò a casa.

Alcune interpretazioni dei rumori notturni potevano essere:

  • Campana che suona – bene
  • Donna che parla- bene
  • Uomo che parla – bene
  • Cane che abbaia- fedeltà
  • Automobile che arriva – bene
  • Automobile che si allontana – male
  • Luce che si spegne – male
  • Porta che si chiude – male
  • Gente che litiga – male
  • Cane che ringhia – male
  • Canto della civetta – lutto prossimo
  • Bambino che piange – orazione ostacolata, incertezza

Una seconda versione di questa orazione, forse la più conosciuta per le donne dal cuore infranto era:

Angelo della Buona Nova, fammi sapere se (nome) ritorna a me!

Un’altra testimonianza è di un’anziana che tutte le sere, al calar del sole, andava a pregare nella piccola chiesetta della Portella, a Bari Vecchia. Questa aveva poche sedie e una stretta finestra che affacciava sul mare. Concluse le preghiere , la signora chiuse gli occhi per meglio cogliere i suoni. Nulla. Forse avrebbe dovuto aspettare mezzanotte. Fatto un respiro profondo la donna riaprì gli occhi e gli parve di scorgere dalla finestrella il peschereccio sul quale era imbarcato il marito. Subito sentì le voci dei marinai e si precipitò come una furia all’esterno della chiesetta per osservare il mare, ma nulla. L’orizzonte era sempre vuoto. Sfiduciata si mise sulla via casa. Quella stessa notte, alle 4 del mattino, il marito tornò da lei.


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Nota: La chiesetta “Madonne de la Pertèdde” era costruita a strapiombo sul mare e si trovava sulla Muraglia di Bari, oggi in Largo Vito Maurogiovanni. Dedicata alla Madonna del Carmelo, deriva il suo curioso nome da una porticina che un tempo, dall’alta muraglia, permetteva l’accesso al mare in un’epoca in cui non esistevano, ancora, gli archi nella cinta muraria. Le donne di Bari Vecchia scrutavano l’orizzonte per richiamare a terra i pescatori, affinché tornassero sani e salvi. 

Per consentire i lavori di sistemazione del lungomare, si dovette demolire la chiesetta nel 1932. A lavori conclusi, il mare fu accessibile direttamente dalla nuova strada e la porticina, tanto cara ai baresi e alle sue donne, fu dimenticata.

Fonte: Gigi De Santis «Calendario Storico e Cronaca Barese», Archivio “Don Dialetto Bari” Lingua-Storia-Folclore.

Foto della Chiesetta della Portella: scatto dello storico Vito Antonio Melchiorre.

Curiosità: una bassorilievo di quella chiesetta è sopravvissuto, ed è incastonato nella parete sinistra della scalinata che, alle spalle della Basilica di San Nicola, dalla Corte del Catapano conduce sopra la Muraglia. Questa pietra della vergine orante fu posizionata in un modo abbastanza strano, orizzontale, e in alto, quasi a volerla nascondere. Il motivo rimane un mistero. Un’ipotesi potrebbe essere il riutilizzo della pietra, materiale di risulta. Oppure, un atto di fede di un muratore che partecipò ai lavori di rifacimento della muraglia. Infatti, se si osserva, con un po’ di devoto romanticismo, la pietra sembra essere un segnale direzionale a indicare la via del cielo e del mare.

Foto di Roberta Giordano

Proprio in Largo Vito Maurogiovanni, dove fu la chiesetta, accadde il primo evento della storia della Resistenza Italiana. Qui un avventuroso racconto dal titolo: La Masciàre e il ragazzo. Storia vera del quindicenne che salvò Bari dai Nazisti

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Continua qui: L’ANGELO DELLA BUONA NOVA – Lucifero o San Michele?

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44 risposte »

      • Per ritrovare le cose perdute pare tu ti debba rivolgere a Sant’Antonio. È una breve invocazione quella che conosco io: “Sant’Antonio dalla barba bianca famme trova’ quel che me manca”…. Mia madre è marchigiana e racconta sempre che nostro nonno, suo padre, era devoto di Sant’Antonio abate, il protettore degli animali ma l’invocazione non me l’ha trasmessa lei, anche se non ricordo chi….

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  1. Una mia amica, alla scuola media, mi recitava questa filastrocca: stella lucente imperatrice, dimmi se il cuore del mio amato mi ama…uno di questi segni mi devi dare: campana che suona, uomo che fischia, porta che sbatte, cane che abbaia… Non so se sia la stessa cosa…comunque ho ricordato questa cosa, solo dopo aver letto il vostro post!!

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  2. una mia amica mi insegnò una preghiera simile da dire a mezzanotte rivolta a Maddalena madre dell’imperatore Costantino se ben ricordo recita così:
    Lena Lena santa Lena, figlia d’imperatore e d’imperatrice, per mare andasti e per terra venisti per portare la croce di Cristo,con il pianto la lavarti coi capelli l’asciugasti……..(poi non ricordo più) chi la conosce può per favore scriverla?

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  3. Mia mamma la recitava quando voleva avere notizie di persone lontane…..nn mi ricordo con precisione quando la recitasse……ma un giorno affacciata al balcone sentì che recitava qualcosa, poi venne da me e mi disse ” nn ti preoccupare andrà tt bene”

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  4. Angelo del Signore, dal monte fioristi.
    Dal cielo scendesti.
    In sogno mi venisti.
    Dimmi la verità, o di bene o di male.
    Fammi vedere ,se puoi ,tavola imbandita tavola apparecchiata
    Questa ultima frase la si ripete quando dobbiamo avere un consulto immediato la tavola imbandita ovviamente porta ad un esito favorevole

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  5. Sì..la faceva mia nonna. Aveva sempre delle risposte anche se non approfondiva molto con me… forse per non impressionarmi. Ho letto il tuo libro e mi sono ritornate alla mente tradizioni che nel tempo avevo dimenticato, come la fata della casa. Ho testimonianze accadute nella mia famiglia. Una stessa presenza in casa dei miei genitori vista da persone diverse. una storia incredibile. Io ci credo fermamente. Grazieeee 😘

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  6. Mia madre mi raccontava di queste “ novene” divinatorie, nn ricordo più le preghiere che recitava ma solo l’invocazione a Santa Lena, lei ha sempre avuto risposte vere, sia belle che brutte. Forse quelle brutte l’hanno segnata e quindi quando, raramente, ne parlava aveva anche timore.

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  7. Mia madre sinceramente non so cosa recitava però lei riusciva a dire quello che doveva succedere parecchie persone la pregavano di vedere per loro è ci riusciva sempre la sera si metteva alla finestra recitava delle preghiere me le doveva imparare ma poi si è ammalata e non ci abbiamo pensato più mi disse solo che la malaria lo sapeva l ‘ avrebbe portata alla morte ti voglio bene mamma ♥️♥️

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  8. Siiiiii io lo faccio e nn mi crederete si avvera,ma non un desiderio si dice , si esprime il problema e il primo rumore o suono o altro capisci il significato ! Ora nn lo faccio più si avvera sempreeeee

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  9. Avevo gia’ letto questo post, e rileggo sempre volentieri. Mia suocera mi parlava di casi analoghi quando ero molto giovane e ne provavo anche paura,a dire il vero. Non conoscevo questa preghiera, ma poi invecchiando ho conosciuto il mio angelo. Non ci parlo, non lo prego, ma lo sento in diverse occasioni. Direi che e’un rapporto di tacita vicinanza che pero’non manca di manifestarsi. Direte che l’eta’ fa pure rinco… ma so che non e’ cosi ‘e mi basta. 🤫🤫😂

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  10. Io vi credo ma come si fa se una perdona abita dove la notte sembra il giorno dove passano le auto le persone i cani i gatti e persino il cinguettio degli uccellini x la troppa illuminazione dei pali non scherzo

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  11. Quanti ricordi mi sono riaffiorati ,conoscevo una nonnina nonna Nena ,veniva in casa dalla nonna a dire il rosario quando gli raccontavi qualche problema vi diceva poi ti faccio l’angelo di mezzanotte oppure l’angelo di mezzogiorno, ricordo come se fosse ieri un giorno tornando a casa era mezzogiorno recitai così la preghiera che mi aveva detto lei e chiesi se trovavo fidanzato e che mestiere passò un ambulanza con sirene a tutto andare …be’ mio marito è un infermiere ,io non ci credevo a tante cose ,mi sono ricreduta … casualità verità chi lo può dire

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  12. Da mia madre ho sentito che si usava fare questa pratica e lei ricorda che mia nonna,ossia sua madre, la praticò per sapere se suo figlio sarebbe partito in America e nel silenzio della notte sentirono il fischio della nave…..credenze popolari

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  13. A me mia nonna ha insegnato quello che si chiama: viaggio di San Giovanni. Si partiva da casa recitando tre bellissime preghiere e si arrivava a piedi fino alla chiesetta del santo. E si stavano a sentire i segni in risposta…io lo faccio sempre in ogni mia angoscia. Non ha mai sbagliato…mai

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  14. Avevo già sentito di questa preghiera. È una tradizione meridionale. L amica di mia madre che aveva sposato un siciliano mi sembra, la recitava spesso e otteneva sempre risposte. Gliel’aveva insegnata la suocera. Me n’ero dimenticata. Mi ha fatto riaffiorare un ricordo sepolto. Grazie

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  15. Si…ma nn come desiderio. Se c’era qualcosa che ti angosciava il primo suono ti dava la risposta … è successo a mia madre nel lontano 1958….purtroppo un evento tragico si è avverato 😢
    Mio fratello era in un altra città e si era operato di appendicite, hanno sbagliato l’ intervento ed era in fin di vita…mia madre nella sua casa la sera mise una bacinella fuori al balcone e c’era la luna piena….passo un ragazzo che cantava una canzone di Domenico Modugno “….questa strada anfosa che nn rivedrò mai più. .”. Potete immaginare l’evoluzione.
    Mio fratello morì, aveva 19 anni.

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  16. La conosco bene e mia madre mi ha raccontato che quando nel suo paese l’ha fatta per sapere sul suo futuro, i segni che ha visto le hanno preannunciato quello che poi le è accaduto. Anche io, su Consiglio di mia cognata, l’ho fatto per me in tre occasioni importanti della mia vita ed i segnali che ho visto corrispondevano agli eventi. Va fatto con spirito di umiltà e di amore!

    Mia madre aveva 16 anni e voleva sapere se si sarebbe sposata. Era ad un incrocio della strada del paese, come le era stato detto. È passato prima un uomo con la zappa sulle spalle e subito dopo, quasi attaccato, il maresciallo dei carabinieri del paese. A 17 anni mia madre si è sposata con un carabiniere che è diventato maresciallo maggiore. Lei lo ha fatto alle 12,00 di giorno mentre io sempre a mezzanotte! Prima di andare sotto le armi mio padre andava in campagna ad aiutare i genitori

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  17. La nonna mi raccontava che il giorno 29 giugno la mattina appena ti alzavi dovevi dire questa frase, per San Pietro e per San Po’ (Paolo) getto la pietra a ci passa mo , e il primo che passava bisognava chiedere il mestiere

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